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Torino e Roma, le donne M5s asfaltano il Pd

By   /  20 Giugno 2016  /  No Comments

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Le grilline Raggi e Appendino trionfano e i primi commenti sono all’insegna dei toni pacati e istituzionali: “Saremo il sindaco di tutti”. Bologna, Merola al 54%. Napoli, de Magistris 67 per cento. Ecco com’è andata i tutti i capoluoghi, da Pordenone a Crotone. I democratici perdono Trieste, Grosseto e Savona, ma strappano Varese. Il ritorno di Mastella, sindaco a Benevento. I 5 stelle vincono 19 ballottaggi su 20: da Cattolica e Chioggia fino a Porto Empedocle.

All’una di notte è Beppe Grillo a celebrare lo storico risultato elettorale del Movimento 5 stelle: il comico si affaccia alla finestra del suo hotel a braccia spalancate e in silenzio prende in mano un “appendino”. Inizia una nuova vita per il M5s: le candidate grilline asfaltano il Pd a Roma e Torino e si preparano ad amministrare due capoluoghi di regione e tra questi anche la Capitale d’Italia. L’avvocato Virginia Raggi è la prima donna sindaco in Campidoglio con più del doppio delle preferenze (67,15%) rispetto al dem Roberto Giachetti (32,85%), mentre Chiara Appendino (54,56%) ribalta il risultato del primo turno e batte Piero Fassino (45,44%). Il Pd si consola solo a Milano con la vittoria di Beppe Sala (51,70% contro il 48,30% di Parisi) e a Bologna con quella di Virginio Merola (54,46% contro il 45,36% della leghista Borgonzoni). Chi festeggia stasera però è il M5s che strappa 19 ballottaggi su 20 e ancora una volta rovescia il tavolo. Le prime dichiarazioni sono a sorpresa molto istituzionali: “Sarò il sindaco di tutti”, le parole dell’Appendino. “Voglio ringraziare i romani e gli altri candidati”, fa eco poco dopo la Raggi. “Lavoreremo per riportare l’onestà e la trasparenza all’interno delle istituzioni”. Intorno gli attivisti intonano i cori “tutti a casa” e “onestà”, ma contemporaneamente le sindache abbassano i toni.

Matteo Renzi segue lo spoglio dal Nazareno: non commenta ufficialmente, ma convoca la direzione nazionale per il 24 giugno. Le sconfitte ci sono, ma il premier fa capire che non ha nessuna intenzione di dimettersi e tramite i consueti sms di Filippo Sensi ai giornalisti fidati dice che la vera battaglia per lui è quella del referendum per le riforme: “Io sono sicuro di vincerlo, stavolta ci sarò io in campo e sarà una sfida fantastica”. Insomma, per il segretario democratico è solo e soltanto un risultato locale. Di fatto però per un pelo non c’è il cappotto e nessuno vuole mettere la faccia sull’esito a dir poco deludente per il Partito democratico. Da Esposito a Rosato, si cerca di sminuire il caso di Roma, ma è soprattutto Torino a preoccupare dove fino all’ultimo si è sperato di portare a casa il risultato. I primi dati che arrivano da entrambe le città segnalano la sconfitta ancora una volta nelle periferie. Male in Toscana: i dem perdono cinque ballottaggi su sei, compresa la roccaforte rossa di Grosseto. Strappano Varese alla Lega Nord, ma è davvero poca cosa guardando il quadro nazionale. Ora il presidente del Consiglio dovrà fare i conti con i malumori e le richieste che vengono dal territorio. Merola nel primo commento da sindaco di Bologna lo ribadisce chiaramente: “Cosa dirò a Renzi? Gli dirò che ci sono questioni nazionali che vanno affrontate”.

Gli altri Comuni che diventano M5s
I 5 stelle si confermano, se ancora ci fosse stato bisogno di prove, una macchina da ballottaggio: festeggiano la vittoria in 19 su 20 dei comuni in cui erano arrivati al secondo turno: Cattolica, Chioggia, Genzano di Roma, Marino, Nettuno, Castelfidardo, Pinerolo, San Mauro Torinese, Ginosa di Puglia, Noicattaro, Carbonia, Anguillara, Pisticci e Vimercate. In Sicilia ottengono la poltrona da sindaco ad Alcamo, Favara e Porto Empedocle. Il M5s perde solo ad Alpignano (Torino) nella sfida contro una lista civica.

sindaci5stelle2016

Mastella vince a Benevento e il centrodestra espugna Grosseto: i 14 sindaci dei capoluoghi di provincia
Sono 14 i capoluoghi di provincia dove gli elettori sono stati chiamati al ballottaggio per l’elezione dei sindaci. A Benevento c’è il trionfo di Clemente Mastella con il 62,87% delle preferenze, mentre il candidato del centrosinistra Raffaele Del Vecchio si ferma al 37,13%. A Brindisi Angela Carluccio – a capo di liste civiche – è nuovo sindaco con il 51,13 per cento delle preferenze, mentre il candidato del centrosinistra Fernando Marino si ferma al 48,87%. Carbonia, ex feudo rosso, viene espugnato da Paola Massidda (M5s) con il 61,60% dei voti mentre Giuseppe Casti (Pd) prende il 38,40%. A Caserta, Carlo Marino del centrosinistra è sindaco con il 62,74% mentre Riccardo Ventre si ferma al 37,26%. A Crotone Ugo Pugliese (Udc e liste civiche) è il nuovo sindaco con il 59,27% mentre Rosanna Barbieri ottiene il 40,73% dei voti.

Brutto colpo a Grosseto per il Pd: Antonfrancesco Vivarelli Colonna (centrodestra) è sindaco con il 54,88%, mentre Lorenzo Mascagni (centrosinistra) prende il 45,12% delle preferenze. A Isernia, Giacomo D’Apollonio (Fdi e liste civiche) vince con il 59%, mentre Gabriele Melogli (Fi e liste civiche) ottiene il 41% delle preferenze. La destra perde a Latina che va alle liste civiche: eletto Damiano Coletta con il 75,05%, mentre Nicola Calandrini (centrodestra) ha ottenuto solo il 24,95% delle preferenze. A Novara è sindaco Alessandro Canelli sostenuto da Lega Nord e centrodestra con il 57,77%, mentre lo sfidante di centrosinistra Andrea Ballarè prende il 42,23% dei voti.

A Olbia passa Settimo Nizzi (Forza Italia) con il 50,71 per cento delle preferenze dopo un testa a testa che ha visto lo sfidante del centrosinistra Carlo Careddu ottenere il 49,29% dei voti. A Pordenone, Alessandro Ciriani (centrodestra) eletto sindaco con il 58,8%, mentre Daniela Giust (Pd) si è fermata al 41,2. A Ravenna ce la fa il centrosinistra con Michele De Pascale al 53,32% contro il 46,68% dello sfidante Massimiliano Alberghini. Savona a sorpresa va in mano alla leghista Ilaria Caprioglio con il 52,85% mentre la sfidante del centrosinistra Cristina Battaglia si ferma al 47,15%. Varese per la prima volta dopo 23 anni passa al centrosinistra con Davide Galimberti con il 51,8% che batte il candidato del centrodestra Paolo Orrigoni che si è fermato al 48,2%.

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