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La Sicilia e il lavoro giovanile. “Resto al Sud” inizia a dare i primi frutti

By   /  16 Ottobre 2018  /  No Comments

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Ci sono voluti nove mesi, tra campagne di informazione e opera di sensibilizzazione da parte delle famiglie, ma ora il miliardo e oltre di euro a disposizione comincia a fare gola ai giovani meridionali under 36; così la misura “Resto al Sud” gestita da Invitalia per incentivare nuove attività giovanili con il 35% di fondo perduto e il 65% di finanziamento a tasso zero va a gonfie vele.

Secondo i dati forniti dal braccio operativo del ministero dello Sviluppo economico, aggiornati allo scorso 30 settembre, i giovani del Sud per non emigrare o per rientrare nella loro terra hanno presentato 4.448 progetti pensando di investire 294,6 milioni di euro con cui dare lavoro a 16.420 persone. La Campania è la più attiva con 2.028 idee imprenditoriali, ma la Sicilia si colloca al secondo posto con 769 domande che ambiscono a 49 milioni di euro e 2.745 occupati. Nelle otto regioni del Sud i settori prevalenti di queste aziende in pectore sono le attività turistiche e culturali (2.290, 51%), quelle manifatturiere e artigianali (957, 22%) e i servizi alla persona (685, 15%). Buona la presenza di donne, il 44%, che sale al 46% nella fascia d’età compresa tra 26 e 29 anni. La maggior parte dei proponenti, il 35%, ricade nella fascia 30-35 anni, quindi hanno completato gli studi e maturato esperienze (infatti il 26% ha la laurea), però il 37% appartiene alla fascia degli under 25.

La selezione è dura e in Sicilia, a passare indenni le “forche caudine” degli attenti valutatori di Invitalia, sono state finora 238 domande, che equivalgono a investimenti pari a 15 milioni di euro che daranno occupazione a 913 soggetti. Questa la distribuzione per province: Agrigento, 43 domande presentate per 3 milioni di euro e 157 occupati, approvate 12 per 809mila euro e 42 posti di lavoro; Caltanissetta, 37 presentate per 1,8 milioni e 87 posti, approvate 8 per 399mila euro e 18 posti; Catania, 178 istanze per 12 milioni e 710 posti, esitate 46 domande per 3,2 milioni e 203 occupati; Enna propone 18 progetti per 969mila euro e 43 assunzioni, ne ottiene 6 per 417mila euro e 25 contratti di lavoro; Messina chiede 139 finanziamenti per 8,1 milioni e 446 assunti, c’è l’ok su 41 progetti per 2,3 milioni e 142 addetti; Palermo è partita lancia in resta con il maggior numero di istanze (190 da 12,8 milioni e 771 occupati), ne porta a casa 72 per 4,6 milioni e 312 unità lavorative; Ragusa punta su 36 iniziative da 2,1 milioni e 112 occupati, vince in 16 casi con 780mila euro e 46 occupati; Siracusa, 66 proposte da 4 milioni e 217 unità di personale, ottiene il sì per 16 pratiche da 813mila euro e 44 addetti; infine Trapani, con 62 istanze e 3,7 milioni in ballo che occuperebbero 202 persone, ne vede approvate 21 per 1,4 milioni e 81 posti di lavoro.

Eppure la corsa all’incentivo è ancora tutta da venire. Infatti, sul sito www.invitalia.it il timer mostra che, mentre scriviamo, ci sono altre 7.191 domande in compilazione online nelle otto regioni del Sud, e che ad ottobre quelle presentate sono salite a 4.590, di cui le approvate sono in totale 1.597. 

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