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Cross Park di Calatafimi-Segesta ospita gli allenamenti del campioncino Andrea Adamo

By   /  23 Luglio 2014  /  No Comments

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Da un po’ di tempo ormai, a Calatafimi-Segesta, è presente una nuova realtà che entusiasma gli appassionati di questo sport. Stiamo parlando del Cross Park Calatafimi Segesta.

Questo splendido circuito con terreno sabbioso situato in Contrada Rina ai piedi di una collina boscosa, con ampio parcheggio, ben collegato con strada interamente asfaltata e indicazioni stradali per riuscire a raggiungerlo facilmente è stato realizzato grazie alla volontà di Mario Simone e di un gruppo di ragazzi che presto daranno vita ad una nuova associazione.

Il circuito è aperto il sabato pomeriggio dalle ore 15.00 alle 19.00 e la domenica dalle ore 9.00 alle ore 18.00. Inoltre vi è la possibilità di girare anche di settimana comunicandolo prima ai proprietari parco.

Possono girare piloti con licenza e non, ma solo ed esclusivamente moto da cross. Qui trovate la Pagina Facebook Ufficiale.

 

Questo pomeriggio dalle 17:00 il Cross Park di Calatafimi Segesta ospiterà il secondo allenamento del campioncino calatafimese Andrea Adamo. 

 

 

Riportiamo un articolo scritto da Fabio Di Giorgi che parla proprio del nostro talento locale.

 

La prima volta che ho visto Andrea Adamo, era su una pista cross con una motina piccola piccola, e il papà che lo sosteneva nella fase iniziale, quella di avvio, quando devi partire e non tocchi ancora a terra, ed hai bisogno di aiuto. Il paragone che mi venne in mente, in quel pezzo di pista fangosa e infangata fù quella con un padre, che ai giardinetti pubblici, porta il proprio bimbo a giocare con la biciclettina e lo sostiene, timoroso che il bimbo possa cadere. Poi, scambiato al volo uno sguardo con il papà, e uno veloce al piccolo che “azzardava” su un fondo che era già pesante per le moto “vere” , due battute veloci, come capita sempre con tutti, e il solito copione: un padre convinto di avere “il campione” tra le mani, e il cronista che pensa, tra sè e sè : ” l’ennesimo convinto di avere generato il successore di Cairoli”… Ma tantè, lo sport si nutre anche di speranze, e respira grazie anche a tutti quelli che “sognano” di diventare campioni, per poi scoprirsi dei “mediani”…

Andrea Adamo non è un “mediano”, e non solo perchè vince, ma per come si comporta: carattere forte, da dominante, di quelli che da bambini chiamiamo “vinciusi” e da grandi “vincenti”. Lui ha continuato a progredire, da quel lontano giorno in cui lo incontrai sul campetto fangoso, e i suoi genitori, Antonino e Lina, a perseverare nell’intento di portare avanti il suo, e loro sogno. Andrea è nato a Calatafimi, e quì bisogna aprire una parentesi perchè la zona del trapanese è particolare, ci sono due ospedali, uno di questi, che è nella parte alta della centrale via Fardella, è in realtà già nel territorio di Erice, per cui se nasci lì, risulti nato ad Erice, e, a riprova di ciò, provate a vedere, in raffronto alla popolazione totale dello splendido borgo medievale, la percentuale di nascituri, quanto è sbilanciata…Questo giusto per rimettere le cose a posto dopo il mio pezzo su Adamo pubblicato dal Giornale di Sicilia…

Sino all’età di due anni e mezzo Andrea è un bimbo normale, mangia, dorme, e come diciamo noi in Sicilia, “si nni futti”… Mamma Lina ci racconta di un figlio orgoglioso, con un carattere da protagonista sin da tenera età, e francamente, sino a quando non lo vedi andare in moto, si stenta a crederlo, anzi, sembra timido e assente, distaccato dalle cose che lo circondano, il sottoscritto per esempio non è mai riuscito a carpirgli, fotograficamente, un sorriso.Ma qualcosa, fin da quando aveva un’anno e mezzo di età, fà scattare un campanello nei suoi genitori: Andrea snobba peluche e macchinine per rimanere a guardare un vicino di casa, con una Suzuki da fuoristrada gialla, che esce, và ad allenarsi, rientra, posa la moto e Andrea è sempre lì, acqua, vento pioggia, stregato da quell’immagine che regolarmente, si ripete e che ,regolarmente, vede lui al balcone anche se piove…

A 2 anni papà Antonino, motociclista “stradista”, pensa bene di regalare ad Andrea una minimoto da strada, acquistata a caro prezzo con grandi sacrifici. Destino vuole che un amico invitato porta come dono un modellino di una moto da fuoristrada gialla, ed Andrea “molla” la stradale, cui comunque aveva dedicato solo qualche sguardo di sufficienza, e gioca per tutta la serata con il modellino…La strada è tracciata, a maggior ragione quando Andrea, spinto dal papà a guidare la minimoto, risponde: ” papi, se vuoi che guidi la moto, me ne devi comprare una per saltare…” Arriva la moto cinese, quelle che compri su internet a pochi soldi, e per Andrea è la gioia più grande, inizia infatti a scorrazzare davanti casa in lungo e in largo, nei piccoli paesi si può ancora fare, dimostrando già attitudine, al punto che, a tre anni e mezzo, arriva la prima vera minimoto, una Ktm 50. “Corsi di minicross per bambini non licenziati”, recita la pubblicità, ma si tengono a Varese, e così Lina e Antonino decidono di iscrivere Andrea al primo corso, e la famiglia, con il camper appena acquistato, varca lo stretto.

Fortuna vuole, come nelle migliori storie, che i corsi fossero organizzati da Fabrizio Carcano e Martino Bianchi, e sarà quest’ultimo che, per primo, intuirà le capacità di Andrea, al punto da “ipotecargli” il futuro con una promessa:”appena è in età da gara (otto anni n.d.r.) gli daremo una Husqvarna ufficiale…”   . Eh, si, perchè si  dà il caso che Bianchi sia il referente principale per la Casa svedese oggi di proprietà di Bmw, e, contestualmente, il Bianchi consiglia la famiglia Adamo, essendo in Sicilia, di appoggiarsi per gli allenamenti a Marco D’Arpa, che nel frattempo, con il suo Sicilia Racing, aveva iniziato a portare avanti un bel discorso con le Husky.Bianchi mantiene la promessa, e arriva la prima moto: Il ragazzino si allena, inizia a correre e con le gare locali arrivano le vittorie.

Il destino però, ci mette sempre la sua, ma in questo caso è un destino “buono”; la Sicilia è terra povera di lavoro, e così, visto che nel frattempo su Andrea ci sono anche gli occhi e gli “sforzi” di Pino Terranova, il “patron” di SmmartPost, uno che per lo sport siciliano si “spende” ( apprezzate le metafore, cari lettori, ma capite il vero senso, ovvero “ci mette i picciuli”) in tutti i modi, con la prospettiva di potere garantire al piccolo Andrea un futuro sportivo migliore, e globalmente per tutta la “tribù” Adamo, una vita migliore, si parte alla volta dell’Emilia.

In Emilia cambia anche il trainer, stavolta tocca ad Andrea Bartolini, si cambia “casacca”, e si prende la tessera del Collina Motori, ma a preparargli la moto è un siciliano,quel ciclone di Franco Morreale, che sembra avere ereditato parte del carattere dell’indimenticabile papà Totò, e… si cambia anche il passo! Perchè un conto è misurarsi sui campetti polverosi, e spesso, fatiscenti della nostra Isola, un altro è trovarsi su impianti di alto livello dove, al cancelletto, se và bene si parte in venti…

” Abbiamo dovuto prendere la residenza a Villanova di Castenaso – ci racconta mamma Lina – per le ovvie ragioni che impattano sulla normale vita familiare, ovvero la scuola, le agevolazioni, il servizio sanitario, ma noi dentro siamo e restiamo siciliani” prosegue con orgoglio Lina ” e siamo dispiaciuti che al Trofeo delle Regioni Andrea correrà per i colori dell’Emilia, ma questa è la conseguenza della nostra scelta di vita, una scelta sofferta ma necessaria”. Andrea si ambienta bene, e riesce anche a frequentare scuola con grande profitto, soprattutto se consideriamo che ” qui la scuola funziona in modo diverso -prosegue mamma Lina – durante la settimana niente compiti, che vengono invece assegnati nel weekend, proprio quando noi andiamo in giro con il camper; eppure Andrea, grazie alla sua intelligenza e alla grande memoria riesce a farli lo stesso…”. “Andrea sembra più grande della sua età – ci ha detto Marco D’Arpa- ha sempre energie, quasi inesauribili, fosse per lui non si fermerebbe mai, e l’approccio giusto è quello di considerarlo più grande dei suoi otto anni, è un bambino veramente avanti”.

Ma che Andrea è ancora piccolo, e non ha perso la spontaneità dei suoi pochi anni lo si intuisce quando, al telefono dalla Germania, ospite di Bmw a Monaco di Baviera in qualità di testimonial della gamma Husky minimoto, a mamma Lina dice del motorhome ufficiale in cui si cambia prima di entrare in pista ” mamma, è grandissimo!”.

Quest’anno è arrivato il primo Titolo iridato nazionale, nel minienduro, specialità in cui Andrea si è visto “calato”, lui che ama il cross, un pò per necessità ( il Sicilia Racing è un team “enduro oriented”) e un pò per marketing, visto che l’Husqvarna ha la necessità di dare visibilità al loro prodotto in un segmento in cui la Ktm la fà da padrona. Il cross gli ha regalato la terza posizione finale in Campionato Italiano, che non è proprio da buttar via come risultato, ma Andrea in cuor suo sà che il Titolo “della moto gialla”, quella del vicino di casa a Calatafimi e del suo compleanno, è lì, a portata di mano, e statene certi che  questo piccolo campione dallo sguardo freddo e la “manetta” calda farà di tutto per arrivare primo, e conquistare quello per cui è predestinato.

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