Nella GURS del 7 ottobre è stata pubblicata la legge n° 20 del  29 settembre 2016. L’art. 3 di tale legge cancella l’art. 7  della legge 27 Aprile 1999 n° 10 che disponeva il versamento al Comune sul cui territorio insiste il parco archeologico, del 30% degli incassi relativi ai biglietti venduti  per l’ingresso al Parco. In cifre l’importo cancellato ammonta a circa 400.000  euro.

Un danno notevole per  il Comune, la cui Amministrazione destinava tali somme per organizzare eventi di richiamo turistico come il Segesta Festival e l’Estate Calatafimese, nonché per sostenere la valorizzazione delle tradizioni locali che vedono l’impegno di tanti giovani. L’intera spesa relativa alla Festa del SS. Crocifisso 2012 è stata coperta con tali introiti, ed anche il recupero di alcune aree degradate del centro storico hanno trovato copertura con quel 30%.

Tale disposizione diventa ancora più indigesta se si pensa ai tanti tagli apportati da Stato e Regione alle somme che dovevano essere trasferiti ai Comuni. Ad aggravare ancora il danno concorre la modifica apportata all’articolo funesto in sede di approvazione finale della legge. Infatti, mentre originariamente l’articolo prevedeva di assegnare la somma del 30% al direttore del Parco per dare immediata risposta alle necessità del Parco stesso, con la modifica apportata si dispone che tale somma dovrà essere versata nelle casse dell’Assessorato Regionale che li utilizzerà per la valorizzazione e manutenzione dei siti culturali siciliani. Considerato la scarsa attenzione che il sito archeologico ha avuto finora da parte di tale Assessorato si può facilmente dedurre che quei soldi sottratti al Comune ed al Parco serviranno a finanziare gli altri siti.

Calatafimi-Segesta resterà a guardare e lo sviluppo socio-economico sperato diventerà sempre più difficile. Non si può rimanere in silenzio di fronte a tanto scempio. Si deve far comprendere ai deputati regionali della nostra Provincia quanto grande è il danno per la comunità Calatafimese. Il non protestare significa addossarsi una colpa enorme di fronte alle prossime generazioni e avallare il comportamento di deputati sempre più lontani dal loro territorio e dalle loro comunità.

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