Elon Musk vuole distruggere l’industria automobilistica. Può sembrare una frase di plastica ma le intenzioni del vulcanico imprenditore americano sono concrete. Elon Musk vuole scardinare e re-inventare il principio chiave dell’industria automobilistica: la produzione seriale. E vuole farlo con la tecnologia. Ma in che modo? Proviamo a rispondere a questa domanda elencando i cinque principi chiave che permetteranno a Tesla di incrementare la produzione e di trasformarsi da azienda di nicchia in azienda di “massa”.
1) Robot ed automazione
Elon Musk per farsi trovare pronto alla produzione di massa della Model 3 ha ordinato i robot che saranno installati nella linea di produzione che assemblerà l’elettrica popolare. I robot che sono già stati consegnati nello stabilimento di Fremont sono di marca Kuka ed ammontano a 467 robot e 21 slides KL.
Elon Musk ha definito la nuova linea di produzione della Model 3 come “Alien Dreadnought “, che si può tradurre “corazzata aliena”, ma la parola dreadnought, nello specifico, si riferisce ad una nave dotata di cannoni di un solo calibro: fuor di metafora, la linea di produzione sarà ottimizzata al massimo per produrre un solo modello, Model 3, per l’appunto. La parola alien, invece, come si può intuire, si riferisce al fatto che il processo produttivo è quasi completamente automatizzato, e l’intervento umano è ridotto al minimo.
Musk ha dichiarato che la prima versione della linea di produzione della Model 3 è la “versione 0.5 “. Negli anni seguenti la linea verrà aggiornata con una sempre maggiore automazione; la previsione è quella di arrivare ad una “versione 3” in pochi anni.
2) Velocità
Elon Musk ha dichiarato che la linea di produzione della Model S e X si muove a circa cinque centimetri al secondo. Secondo Musk la velocità dell’impianto di Fremont dove verrà prodotta la Model 3 verrà aumentata di circa 20 volte e quando inizierà la produzione della Model 3 Tesla sarà molto vicina alla “versione 0.5” “dell’alien dreadnought”.
3) La semplicità della Model 3
Elon Musk ha ribadito diverse volte che la Model 3 dal punto di vista produttivo è molto più semplice della Model S e, soprattutto, della Model X. Per semplificare il processo produttivo Musk ha quasi totalmente automatizzato l’operazione di cablaggio dei cavi, operazione che ancora oggi viene effettuata quasi totalmente a mano. Tesla per la Model 3 ha ordinato 3000 km di cavo schermato dal fornitore austriaco Gebauer & Griller, cavi che verranno utilizzati per connettere la batteria al motore elettrico. La Model 3 ha 1,5 km di cavi, ossia circa la metà rispetto alla Model S, che invece ha circa 3 km di cavi.
4) Marginalità da record
Secondo l’analista Evercore ISI, George Galliers con la Model 3 Tesla può ottenere margini lordi paragonabili a quelli che attualmente si registrano nella fascia alta del mercato, dove sappiamo che le marginalità sono molto più alte. Secondo l’analista la Model 3 può essere considerata come una storia di crescita estrema; l’analista pone l’evidenza sul fatto che Tesla in soli 3 anni potrebbe raggiungere lo stesso risultato che Porsche ha ottenuto in 10 anni con ben 4 linee di prodotto.
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5) Uno sviluppo accelerato
Con lo sviluppo della Model 3 Tesla ha saltato a piè pari diverse fasi di sviluppo preliminari -muletto (parte integrante della progettazione del veicolo, utilizzato per studiare un determinato aspetto della nuova vettura), preserie, avanserie e motore- ed ha anzitempo ordinato le linee di montaggio e le attrezzature permanenti per la Model 3. La Model 3 Release Candidate è in pratica una versione definitiva della vettura, una sorta di preserie quindi.
Musk per predisporre le linee di montaggio della Model 3 ha utilizzato delle “tecniche avanzate di analisi”, le stesse tecniche utilizzate da Audi per realizzare il nuovo impianto di produzione in Messico.
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Gli obiettivi di Tesla
Tesla con la Model 3 punta a quintuplicare il suo volume di vendite annuale, obiettivo che permetterà all’azienda americana di bloccare la preoccupante emorragia di contanti. L’obiettivo è quello di produrre 5mila Model 3 a settimana entro la fine del 2017 e 10mila unità a settimana nel 2018.
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